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“Italia e Romania. Tetto di cristallo”: questo il tema del dialogo tra la famosa scrittrice e giornalista Ritanna Armeni e Carmen Mușat, saggista, critico letterario, docente universitaria e caporedattrice del settimanale “Observator cultural”, moderato da Cristina Gogianu e organizzato il 15 ottobre dall’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest. L’incontro ospitato dall’IIC nella piena osservanza delle norme sanitarie e trasmesso in live streaming su Facebook, ha dato spazio ad un dialogo sulla condizione delle donne in Italia e Romania e sull’evoluzione del movimento femminista nei due Paesi, con uno sguardo alla storia, ma soprattutto alle tendenze attuali. Un incontro definito come interessantissimo da Ritanna Armeni, nell’intervista gentilmente rilasciata a Radio Romania Internazionale. “Io credo che le donne si conoscano poco, quindi per me ogni occasione di conoscenza è molto importante”, dice la nostra ospite. “Per esempio, con la collega romena abbiamo parlato molto della violenza, ho capito come siano differenti i tipi di violenza che ci sono in tutt’e due i Paesi. Anche in Italia c’è il femminicidio, ma qui in Romania c’è la violenza domenstica molto diffusa, quindi è molto preoccupante. Abbiamo discusso di queste forme in cui si esprime ancora il potere maschile e come si può contrastare”, spiega la scrittrice. Le protagoniste dell’incontro hanno fatto riferimento alla condizione della donna durante i regimi totalitari – comunista in Romania e fascista in Italia. “Abbiamo constatato come il corpo delle donne sia in realtà l’oggetto del contendere e l’oggetto del potere di ogni sistema. Lo è stato nel sistema fascista, dove le donne dovevavo essere madri, mogli e comportarsi in un certo modo, e lo è stato sicuramente nel sistema comunista, soprattutto in Romania nel regime di Ceaușescu. Abbiamo anche molto discusso del fatto che anche i diritti conquistati possono tornare indietro”, spiega ancora la nostra ospite.
Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, Ritanna Armeni ha parlato anche della sua esperienza letteraria. Dopo 40 anni di giornalismo, ha cominciato a scrivere libri perchè ha voluto “cambiare vita, e soprattutto scrittura”. Un cambio difficile e complicato, ma è stato come rinascere, confessa la scrittrice i cui libri compongono un mosaico della donna del Novecento. “Il rapporto con l’emancipazione, il rapporto con la liberazione, lo sguardo femminile, il rapporto con il corpo, la dittattura, insomma, la storia delle donne del Novecento nei miei libri è abbastanza tracciata”, dice Ritanna Armeni, parlando anche del suo più recente libro “Per strada è la felicità”, uscito proprio quest’anno.